E’ detto anche asbesto: a cosa serve l’amianto? Quanto è pericoloso?

L’amianto è un materiale fibroso molto pericoloso. Deve infatti essere smaltito correttamente, al fine di evitare pericoli per la salute delle persone.

Si tratta di un materiale a base di fibre naturali appartenenti alla famiglia dei silicati, e a serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli. Al suo interno vi sono anche fibre artificiali come lana di vetro, lana di roccia, e altri materiali affini.

Anticamente questo materiale trovava largo impiego come isolante e coibentante. Tuttavia, grazie a diversi studi si è scoperta la pericolosità di tale materiale. Questo, infatti, è composto da diverse fibre sottilissime, che sfaldandosi, potrebbero essere inalate. Il problema dell’inalazione di queste fibre è che sono potenzialmente tossiche e cancerogene per l’organismo, creando quindi seri danni per la salute dell’uomo.

Per questo motivo, l’amianto deve essere smaltito correttamente, in modo che non possa essere inalato.

Che cos’è l’amianto

L’amianto è un materiale che veniva usato anticamente in campo edile per la costruzione di case. Il materiale ha trovato largo impiego per la coibentazione o comunque per l’isolamento di edifici. Fu utilizzato anche come materiale rinforzante o di supporto per manufatti sintetici.

La sua composizione prevede diversi materiali, sia naturali sia artificiali. Si compone infatti di strati fibrosi, tra cui silicati, lane di roccia, lane di vetro, e minerali.

Solitamente l’amianto veniva inglobato nella componente cementizia o nella pavimentazione, assumendo quindi una forma compatta. Vi sono stati casi, però, di utilizzo per controsoffitti o pareti, assumendo quindi una forma più friabile e pericolosa.

Oggi, l’uso di questo materiale è proibito dalla legge per la sua pericolosità.

Perché l’amianto è così pericoloso

La pericolosità dell’amianto è dovuta principalmente al fatto che le fibre di cui si compone possono sfaldarsi ed essere inalate. Le fibre, infatti, sono sottilissime, e quindi altamente friabili se non unite ad un composto cementizio.

In seguito ad una serie di studi si è notato come le fibre artificiali e naturali di cui si compone, se inalate sono potenzialmente cancerogene per l’organismo.

Le piccole dimensioni delle fibre possono raggiungere gli alveoli polmonari e ancorarsi sui tessuti polmonari. Ciò è facilitato dalla forma ad uncino che assumono queste fibre dopo essersi sfaldate.

Inoltre, il corpo non riesce più ad espellerle: l‘azione dei macrofagi è inutile sulle fibre dell’amianto, in quanto i nostri anticorpi non sono in grado né di digerirle, né di espellerle.

Questo, quindi, rimane perennemente nell’organismo, infiammando i tessuti e stimolando la crescita di cellule malate.