Cessione del quinto: quali opportunità per i dipendenti delle Poste?

Richiedere un prestito per un’esigenza improvvisa non è complicato come si possa pensare, purché si trovi il giusto compromesso tra convenienza dei tassi d’interesse e velocità di erogazione. Una delle formule più semplici per i dipendenti, sia pubblici che privati, è senz’altro la cosiddetta cessione del quinto, ovvero un prestito che viene restituito in rate pari a un quinto del proprio stipendio. Tale cifra rende sostenibile per tutti il piano di ammortamento e, in caso di pubblica amministrazione, le cose sono persino più semplici, pur se vi sono piccole differenze anche in questo ambito.

Le peculiarità della cessione del quinto per i dipendenti delle Poste

Una Società per Azioni come Poste Italiane gode di tutti i benefici statali dei classici servizi pubblici: per questo, i dipendenti Poste possono richiedere una cessione del quinto a tassi estremamente vantaggiosi. Una delle peculiarità riguarda il rimborso mensile che non deve essere eseguito dal soggetto richiedente, ma la somma sarà trattenuta direttamente dalla busta paga, rendendo molto più snella l’operazione.

La cifra da richiedere, anche per questi dipendenti oscilla tra i 5 e i 50 mila euro, da rimborsare entro un massimo di 10 anni: la differenza sostanziale tra coloro i quali appartengano alla pubblica amministrazione convenzionale e chi lavori per Poste Italiane è che questi ultimi dovranno necessariamente estinguere il debito prima di andare in pensione e non potranno quindi protrarre il piano di ammortamento anche al momento successivo con l’intervento dell’Ente Previdenziale.

Trattandosi di un prestito non finalizzato, ovvero che non richiede motivazione specifica per essere richiesto, può includere persino il consolidamento con altri prestiti in una rata unica, nonché qualsiasi altra necessità personale, dalla liquidità per un viaggio alla ristrutturazione di un appartamento.

Uno dei documenti chiave che i dipendenti di Poste Italiane dovranno presentare è il certificato di stipendio, grazie al quale potranno essere fatti tutti i conteggi necessari per stabilire il piano di ammortamento in proporzione alla cifra totale. La firma dei documenti e il rinvio a mezzo raccomandata completeranno la procedura di domanda mentre, con l’Atto di benestare, avverrà l’erogazione vera e propria. In caso di tempistiche troppo lunghe rispetto alla necessità del momento, è anche possibile richiedere un anticipo pari alla metà del prestito in fasi precedenti.

Caratteristiche generali della cessione del quinto

Come già accennato, la cessione del quinto trova la sua applicazione più agevole per tutti i dipendenti pubblici, mentre chiede qualche garanzia aggiuntiva per le aziende private o per categorie quali cattivi pagatori o protestati. Si tratta di soggetti che possono comunque avere il prestito, ma devono stipulare una polizza assicurativa aggiuntiva per tutelare sia se stessi che il fornitore da eventi avversi quali perdita del lavoro o malattia.

Tra i documenti indispensabili, poi, vi sono anche una busta paga, i documenti d’identità e il CUD, ovvero il Certificato Unico Dipendente. Non solo, ma potrebbe essere richiesto anche il TFR maturato fino al momento della richiesta e ciò significa che la cessione del quinto può essere preclusa ai neoassunti che ancora non l’abbiano a disposizione.

Maggiori controlli verranno fatti, poi, in caso di piccole aziende con un numero limitato di dipendenti in quanto, essendo coinvolte direttamente nella restituzione della rata mensile, dovranno garantire caratteristiche di stabilità economica nel tempo.

Tra gli enti che possono essere coinvolti per agevolare la cessione del quinto, inoltre, vi sono anche INPDAP e INPS: in tali casi, sarà la pensione a vedere mensilmente le trattenute del 20% del totale.