Romanzo di Camus: scopriamo qual è il più bello in assoluto

Per chi è amante dei libri di ogni genere questo articolo si occuperà delle opere più famose di Albert Camus, scrittore degli anni ’40,il quale era anche un giornalista, attivista politico, saggista, regista e filosofo.

Egli non è famoso per le sue tante opere scritte e portate in scena a teatro, ma anche perché nel 1957 vinse il Premio Nobel per la letteratura; fin da piccolo dimostrò questo suo talento nella scrittura ed ebbe la fortuna di sfruttarla studiando e diventando giornalista e poi scrittore. Purtroppo morì nel 1960 a causa di un incidente d’auto, però ha lasciato un’eredità scritta con i suoi libri pieni di pensieri e verità.

Qual è il libro più bello?

Molte delle sue opere raccontavano ciò che la seconda guerra mondiale e la guerra fredda avevano provocato nel mondo e nelle persone, ne racconta e descrive tutti i turbamenti degli esseri umani e del malessere che ne provano, qualche volta provava anche a incitarli e a essere loro il vero cambiamento per una nuova società.

Nelle sue opere raccontava che l’uomo doveva combattere contro l’assurdo, cioè tutto quello che non è nella natura dell’uomo e lo distrugge come una malattia prima che essa prenda il sopravvento e infetti tutti e soprattutto che la malattia diventi più forte.

Tra le sue opere più famose e più belle ricordiamo:

  • Lo straniero: questo racconto parla di una storia tragica dalle prime pagine in cui la madre del protagonista muore e nella sua psiche cambia qualcosa che gli fa vivere una serie di avvenimenti ma senza alcuna emozione, tanto che senza alcun motivo uccide un uomo e da solo si consegna alle autorità.
    Questo è stato il primo libro scritto a soli 27 anni nel 1942 e fu l’inizio di un grande successo nel 900.
  • La pesta: la storia narra di una città francese che sta attraversando una delle peggiori malattie che ha colpito il mondo durante il XX secolo e si credeva fosse scomparsa, ovvero la peste. Racconta di come un piccolo male prima era solo ignorato ma poi ha messo in ginocchio la popolazione che ha paura di morire e cerca di non soccombere alla malattia e di provare a sopravvivere.
    Anche se è il secondo libro scritto, è diventato più famoso del primo. È stato scritto nel 1947.
  • La caduta: si tratta di un lungo e complesso monologo che ha il protagonista durante tutta la storia e sembra che parli con chi ha in mano il libro, si nota uno strano profilo psicologico anche della società che lo circonda, porta anche il lettore a pensare con la sua testa a dei temi importanti della vita.
    Questo racconto fu pubblicato nel 1946, un anno prima del Premio Nobel, ma fu l’ultimo che scrisse per via della sua scomparsa in un incidente d’auto.
  • L’uomo in rivolta: è un saggio in cui Camus parla della rivoluzione, che dovrebbe valorizzare i valori umani e invece finisce per diventare una tirannia, giustificando il crimine. Invece per l’autore propone che la rivoluzione dev’essere una fonte di creatività.
    Fu pubblicato nel 1951.
  • Taccuini: è un’autobiografia del suoi pensieri, delle sue idee future e citazioni di libri che scriveva in molti taccuini e diari personali.
    Questo fu pubblicato dopo il 1960.