Previsione e appalti: approfondimenti di settore

appaltiDoveva segnare la svolta nel settore, ma per ora i suoi effetti sono limitati, anche perché è già complesso quanto quello precedente. Il Codice degli Appalti continua a raccogliere critiche e polemiche, come l’accusa di aver fatto crollare il numero delle gare per i lavori. Intanto, però, le imprese si lamentano ancora per la difficoltà delle procedure burocratiche.

Sembrava dovesse essere la panacea di tutti i mali nel settore degli appalti, la riforma in grado di rilanciare le gare e soprattutto l’edilizia, facendo ripartire l’economia del Paese; e invece, a qualche mese ormai di distanza dall’entrata in vigore, continuano a non vedersi gli effetti positivi del nuovo Codice degli Appalti in Italia, che anzi continua a ricevere critiche da parte degli operatori del settore, dopo quelle trancianti dei pareri del Consiglio di Stato.

Bassi risultati. Il primo vero problema riguarda proprio le aspettative: la situazione economica italiana è ancora in fase di crisi, e perciò non si poteva certo credere davvero che solo un cambiamento burocratico potesse avere effetti miracolosi. In realtà, servirebbero un aumento della spesa pubblica, disponibilità delle risorse connesse, maggiori investimenti e, probabilmente, anche una semplificazione concreta, che possa far tornare la “speranza” e la fiducia alle imprese. Invece, il nuovo Codice non ha neppure sfoltito tanto quanto promesso la normativa, perché è composto da 220 articoli (solo 37 in meno della versione precedente), a cui si aggiungono le linee guida dell’Anac già emesse e quelle in corso di redazione.

Calo dei lavori. I primi a puntare il dito contro gli effetti del nuovo Codice, finora poco visibili o addirittura negativi, sono i costruttori dell’Ance, che hanno segnalato un netto rallentamento nella ripresa del settore delle costruzioni dovuto proprio all’introduzione della riforma. In particolare, i dati di giugno sui bandi pubblicati confermano una brusca frenata rispetto allo stesso mese del 2015, con un calo del 34,9%, che diventa ancor più elevato prendendo in considerazione le sole gare bandite dai Comuni, scese addirittura del 60,3%. È il terzo mese consecutivo che si registra questa discesa (in pratica, da quando sono entrate in vigore le nuove norme), secondo l’associazione dei costruttori, che rileva “un rallentamento della domanda pubblica in assenza di un adeguato periodo transitorio di applicazione del nuovo codice” e addirittura è stata costretta a rivedere al ribasso le previsioni di crescita degli investimenti in opere pubbliche nel 2016, che inizialmente avrebbero dovuto toccare un positivo +6% e che invece ora sono attese a un lieve +0,4%.

Stesse difficoltà. Dal punto di vista più pratico, poi, nonostante l’introduzione degli obblighi di effettuare procedure telematiche per velocizzare i processi, non c’è stata una reale semplificazione neanche per le imprese, che sono ancora costrette nei vari vincoli e paletti in riferimento alle procedure da rispettare per poter partecipare a una gara. Nonostante alcune modifiche, infatti, il Decreto legislativo 50/2016 non riduce, di fatto, i requisiti preliminari richiesti dalle Stazioni Appaltanti nei bandi di gara, come ad esempio la possibilità che la formulazione dell’offerta possa avvenire solo a seguito di una visita dei luoghi.

La vera semplificazione. Proprio per agevolare gli imprenditori, invece, sono sorti in questi anni dei servizi specializzati, come quelli offerti dal portale Appaltitalia, che accompagna le imprese in ogni fase della partecipazione a un appalto, dalla ricerca del bando più adatto alle proprie caratteristiche, grazie a un ricco database a livello nazionale, fino alla presentazione dei documenti e alla redazione dell’offerta tecnica. Nello specifico, attraverso il servizio di presa visione, l’imprenditore può delegare all’Ufficio Gare di Appaltitalia, formato da un team di collaboratori qualificati, il compito di effettuare tutte le procedure relative, ad esempio, alla presa visione degli elaborati progettuali presso l’Ente appaltante, al ritiro dei relativi attestati, alla lista delle Categorie di Lavorazioni, all’elenco dei prezzi e degli elaborati tecnici e così via, vale a dire tutte le formalità che precedono la partecipazione a una gara d’appalto e che rischiano di rappresentare un costo per le imprese dal punto di vista del tempo, dei mezzi e delle risorse umane da impiegare.