Conifere: cosa sono, caratteristiche e coltivazione

Gli alberi che sono presenti nelle città e nelle campagne hanno molti nomi e molte caratteristiche. Possono essere da frutto, possono far nascere molti fiori e poi in autunno le foglie cambiano colore e lasciano il tronco spoglio, tranne i sempreverdi, essi possono durare fino a tutto l’inverno per via della loro grande resistenza al freddo. A volte questi generi di alberi hanno variati nomi anche se il nome adatto per selezionarli tutti è solo uno, ovvero conifere.

Cosa sono?

Le conifere sono delle particolari piante chiamate “vascolari” oppure “portatrici di coni” infatti queste piante non hanno le foglie, posseggono lunghi aghi verdi chiamati strobili. È una pianta molto facile sia da trovare, è molto comune nei parchi e nei giardini condominiali, si riconosce dalla sua statura e dagli aghi che nascono dalle sue ramificazioni.

Questo alberello è tra gli ultimi sopravvissuti della sua tipologia di piante, è nella classe chiamata Pinopsida e si divide in tre ordini:

  • La Taxel;
  • L’Auracariales;
  • Le Pinales.

Queste sono le uniche che sono riuscite a sopravvivere dopo i vari cambiamenti che ha subito la terra nel corso degli anni e alla presenza o meno dell’uomo, per non parlare poi del clima, terremoti, inondazioni ed eruzioni vulcaniche.

Ora sono presenti tra le 650 conifere divise in 8 famiglie che contengono dai 60 ai 75 generi diversi di conifere, è una tipologia di albero molto antica e infatti sono stato trovati dei fossili che risalgono al periodo Paleozoico, anche se avevano un aspetto molto diverso, alcune erano infatti senza il fusto, altre avevano una forma diversa degli aghi, erano proprio piccole foglioline oppure avevano una forma ricurva.

I più famosi alberi di conifere sono: il ginepro, il pino, l’abete, il cipresso la thuja e il larice, a seconda poi che siano nani o normali, possono superare 4 m o restare meno di 1 m.

Caratteristiche

La loro altezza non supera metro, molti casi particolari però possono esserci perché sono piante antiche e sopravvissute perché il clima ha permesso una conservazione di questi alberi che possono superare 111 metri, dipende anche da quali delle 3 famiglie appartengono.

Ad esempio, una delle conifere più anziane ha circa 4.700 anni, mentre un’altra conifera, che appartiene alla famiglia Taxodium, ha un diametro del tronco di 12 metri e si trova a sud ovest dell’America.

Nell’antichità sono state di grande importanza per via della loro produzione di resina naturale e profumata, infatti ha fatto scoprire all’umanità un altro materiale adatto per gioielli preziosi e unici, ovvero l’ambra, molti ritrovi di questi pezzi contenevano insetti rimasti intrappolati. Oltre agli aghi, molte conifere producono un seme che crescendo diventa una specie di pigna esile e legnosa lunga 6 cm.

Alcune specie di conifere non fanno aghi ma foglie piatte e scagliose, altre famiglie hanno le foglie a spirale mentre altre larghe. Un’altra caratteristica di molte specie di conifere è la loro resistenza al freddo, infatti sono sempreverdi, solo che di loro rimangono spogli durante l’inverno. Le conifere inoltre sono importanti perché è dal loro legno che si produce la carta.

Coltivazione

Si possono coltivare le conifere? La risposta è sì, in molti negozi e fiere vendono le conifere in vasi che si possono portare a casa e iniziare a curarli là dentro, poi si possono mettere fuori per far in modo che le radici crescano sottoterra, assorbono nutrimento per poi far crescere la pianta in modo naturale, anche l’uomo non deve dimenticarsi di curarlo e dargli acqua e fermenti per irrobustirlo meglio.

Dato che alcune resistono al freddo è possibile trapiantarli sul terreno anche nel periodo pre autunnale tra settembre e ottobre, mentre se si preferisce stare all’aperto quando la temperatura inizia a salire maggio è il mese perfetto.

Ovviamente la terra prima dev’essere preparata per accogliere e nutrire la nuova pianta, infatti il terreno dev’essere concimato con le terre speciali che si possono acquistare anche nei grandi supermercati, inoltre il terreno umida per permettere alle radici di assetarsi una volta messa in giardino. È possibile anche potarla per non compromettere l’equilibrio della pianta ed evitare che tanta a crescere storta o con rami troppo pesanti.