Pasta fimo: come si lavora, attrezzatura e tecniche di cottura

La pasta fimo è diventata una delle tecniche più in voga, al pare della resina, ed usata per fabbricare sia articoli di bigiotteria che di altro tipo (a differenza sua la resina è adatta anche per creare utensili utili all’ambiente domestico, basta trovare lo stampo giusto). Come le altre paste modellabili della sua famiglia (come ad esempio il cernit) deriva dal petrolio ed è termoindurente, cioè non secca all’aria e raggiunge una solidità consistente se viene cotta nel forno, ma anche a bagnomaria . Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta, l’attrezzatura da usare e altri vari consigli.

Cos’è la pasta fimo nel dettaglio

Il fimo è essenzialmente una pasta sintetica (o anche detta polimerica) prodotta dall’azienda Staedler, una delle più famose per quanto riguarda anche la cartoleria e le belle arti, conosciuta per essere quella che produce evidenziatori, pennarelli e altri tipi di articoli. Questo tipo di pasta modellabile fu inventata nel 1930 per la costruzione di bambole da arredamento e di piccole miniature, come soluzione alternativa alla ceramica e al gesso di gran lunga più fragili, e sul mercato, ad oggi, sono presenti molte marche a commercializzarla, oltre alla già nominata Staedler:

  • la Kato Polyclay è tra le paste modellabili di più recente invenzione,termoindurente, cuoce alla temperatura di 150 gradi soprattutto in soli dieci minuti.
  • la Sculpey è quasi identica al fimo anche per i metodi di cottura; il forno deve essere riscaldato a 150 gradi come la Kato Policlay
  • Premo Sculpey è una pasta sintetica simile al Fimo Classic, dura e di difficile malleabilità

Per quanto riguarda la marca Staedler ci sono diverse paste Fimo, caratterizzate ognuna da un particolare:

  • FIMO classic: pasta consistente e difficile da lavorare, adatta per fare per lavori precisi e complicati.
  • FIMO soft: a differenza dalla Classic è più malleabile e offre anche la possibilità di essere mescolata
  • Fimo Effect Metallizzato: disponibile in tre colorazioni soltanto come oro, rame e argento;
  • Fimo Effect Granito:con un particolare effetto pietra incredibile;
  • Fimo Effect Traslucido: ; colorato o trasparente, ha lo stesso effetto del vetro una volta asciutto
  • Fimo Effect Fluo: colori molto accesi che si illuminano al buio;
  • Fimo Effect Perlato: con un effetto non dissimile da quello dato dagli strass;
  • Fimo Effect Marmorizzato: pasta in diverse colorazioni con un effetto marmo;
  • Kids: poiché il target di utilizzo è la fascia infantile, la pasta Fimo Kids è ancora più morbida della soft.

L’attrezzatura

Di solito su Amazon si trovano, accompagnati ai panetti di circa 56 gr di pasta sintetica, degli attrezzi fatti apposta che, attenzione, devono essere esclusivamente usati per questo tipo di tecnica. In alternativa anche gli strumenti di plastica che si possono usare nella lavorazione delle paste derivate dall’argilla, quelli di plastica, reperibili anche nei negozi cinesi più forniti, possono risultare adatti.

I metodi di cottura

Per quanto riguarda la cottura, va detto anzitutto che si tratta del momento più importante (e per questo una fase delicata) perché da questa dipende molto il risultato finale e, se non controllata, può compromettere la finitura dell’oggetto realizzato.

Cottura tramite forno

Se si superano i 110 gradi (o i 150, dipende se si utilizza Fimo o cernit) e i 30 minuti di cottura, il fimo produce un fumo tossico che è bene non respirare. In questo caso bisogna areare la cucina e pulire a fondo il forno. Prima di inserire nel forno la teglia, separatela dagli oggetti in fimo da cuocere con la carta forno. Difatti, se si evita l’uso di questa, la teglia da forno non potrà più essere utilizzata per la cottura dei cibi.

Cottura a bagnomaria

Quando il piatto posto sulla pentola e coperto di carta forno diventa caldo (due dita di acqua portata ad ebollizione sono sufficienti) potete mettere a cuocere i vostri oggetti in fimo, fino al loro indurimento. Si raccomanda di non utilizzare più il piatto per mangiare ma solo per cuocere il fimo.